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06 dicembre 2021

Le associazioni ambientaliste contro l’eolico industriale ribadiscono che sarà il MITE e non la società proponente a giudicare l’impatto ambientale delle pale su Tuscania.

Italia Nostra

Data: 27 Novembre 2021



Le associazioni ambientaliste non hanno esitato a rispondere alla lettera di diffida, inviata dall’avvocato della Wpd San Giuliano s.r.l., con i dovuti toni pacati.
 
La società lamenta la pubblicazione di una fotosimulazione dell’inserimento degli aerogeneratori in riferimento all’area di maggior pregio storico-culturale di Tuscania (Chiesa di San Pietro) sul Quotidiano Corriere della Sera, edizione del 6 novembre 2021 (Gian Antonio Stella, L’Italia e la sfida per conciliare nuove pale eoliche e antica bellezza).
 
Tale fotosimulazione è stata evidentemente estratta dall’atto di “osservazioni” ambientalista nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di centrale eolica in argomento, ivi presente a corredo in quanto elaborata nell’ambito della relazione tecnica “Fotosimulazione del parco eolico di progetto di Tuscania (VT)” (vds. allegato) predisposta da un ingegnere, libero professionista abilitato. Rimane, senz’altro la facoltà del Soggetto proponente, di effettuare le proprie controdeduzioni, ma – altrettanto ovviamente – sarà la competenza della Commissione tecnica VIA/VAS presso il Ministero della Transizione Ecologica di verificarne l’adeguatezza o meno al pari dell’intera documentazione inerente al medesimo procedimento, compresa quella proveniente dal Soggetto proponente. Appare, quindi, irrituale e sconcerta la pretesa di veder disconoscere la validità di una fotosimulazione redatta da un libero professionista abilitato e introdotta nel procedimento di V.I.A. de quo sulla base di una mera richiesta di parte in quanto non condivisa. Ulteriori richieste in tal senso porteranno al coinvolgimento delle strutture del Ministero della Transizione Ecologica preposte al procedimento di V.I.A. in argomento. 
 
Italia Nostra, GriG, Lipu, Forum Ambientalista, Altura, AssoTuscania, Mountain Wilderness

Fonte:

Bene la Regione Lazio che ha fatto il primo passo per individuare le aree idonee per le FER

Italia Nostra

Data: 25 Novembre 2021



Italia Nostra plaude all’iniziativa della Giunta regionale del Lazio che ha approvato la proposta di delibera dell’assessore Roberta Lombardi. Si tratta di una delibera che, in attuazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030 (PNIEC), istituisce il Gruppo Tecnico Interdisciplinare (GTI), che ha il compito di individuare nel territorio regionale le aree idonee e non idonee ad ospitare gli impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030.

La definizione delle aree idonee rappresenta un passo avanti verso una gestione del territorio capace di tutelare il paesaggio e le coltivazioni agricole. Italia Nostra sostiene da anni la necessità che sia applicato all’intero territorio nazionale un criterio pianificatorio che consenta di governare la transizione ecologica. Non è possibile pensare di ripetere gli esperimenti che si sono verificati in alcune aree, come la Calabria, la Puglia, il Molise, la Basilicata e la Sicilia. La deregulation attuale ha esposto il settore delle FER alla speculazione e alle infiltrazioni mafiose, come è evidente dalle inchieste degli ultimi anni.

In Italia sono moltissime le zone industriali abbandonate che possono essere riconvertite specificatamente per questo uso, lasciando intatte aree agricole preziose o ambiti di paesaggio delicati e importantissimi non solo sotto il profilo ambientale ma anche sotto quello economico.

Italia Nostra, nel sostenere fattivamente la decisione assunta dalla Giunta Regionale del Lazio con proprie osservazioni e studi, si augura che questo esempio possa essere assunto a modello anche dalle altre Regioni italiane e dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

 

Italia Nostra



Fonte:

 https://www.italianostra.org/nazionale/bene-la-regione-lazio-che-ha-fatto-il-primo-passo-per-individuare-le-aree-idonee-per-le-fer/?fbclid=IwAR1grSnWF1ROUyLTwpoMgahrIz8_Ru6PV0hdtPrqRaEAyNCvzdpzqCkS1c4