Idee per salvare Civita di Bagnoregio
Palazzetto del Comune di Bagnoregio (VT)
31 ottobre 2015 ore 15.00 - 18.30
31 ottobre 2015 ore 15.00 - 18.30
Presentazione
L’idea di realizzare questo incontro di studio ma anche di divulgazione scientifica, propugnata da Gaia Pallottino e Giuseppe Gisotti, nasce dalla considerazione dei risultati dei vari interventi di protezione idrogeologica effettuati negli ultimi anni (recentemente si sta manifestando in tutta la sua gravità la frana di Mercatello, alle porte del borgo) per porre un freno al degrado di Civita di Bagnoregio, la “città che muore”.
Si tratterebbe di eseguire una serie di attività nel seguito accennate (ma che devono trovare la risposta dagli studiosi chiamati a conferire in questo convegno):
a) verificare la necessità di effettuare studi geologico-tecnici, idrogeologici, geomorfologici, pedologici, vegetazionali, sul colle e sul bacino calanchivo di Civita, laddove alcuni aspetti non siano stati ancora esplorati a sufficienza, in modo da potere preparare, sulla base dei risultati, un progetto di risanamento che tenga conto dei vari fattori in gioco; tale progetto onnicomprensivo sembra che non sia stato effettuato in passato, in quanto i vari problemi sono stati esaminati separatamente e non in una visione d’insieme;
b) prendere come esempio i lavori di consolidamento di centri urbani la cui situazione geologico-tecnica e geomorfologica è molto simile a quella di Civita, come Todi, Orvieto, e altri centri urbani della Basilicata, realizzati da qualche tempo, che hanno dato esiti soddisfacenti; altri esempi da prendere in considerazione, a proposito della stabilizzazione dei bacini calanchivi, sono quelli San Marino, Reggio Emilia, o quello più antico di Brisighella, per non parlare di quelli della Basilicata;
c) nell’attesa dei risultati di un studio realizzato secondo i criteri sopra espressi, del relativo progetto e delle opere di bonifica conseguenti, realizzare appena possibile interventi cantierabili allo scopo di almeno rallentare i rapidi processi geodinamici in atto; importante è a questo riguardo la problematica del deflusso dell’acqua nei riguardi della stabilità geomeccanica, con particolare riguardo alle acque pluviali e alle fognature, che interessano sia la placca rigida che le argille plastiche.
Viene subito alla mente il processo decisionale che si è attuato a proposito di alcune situazioni analoghe a questa, per esempio quelle relative a Orvieto e a Todi, dove lo Stato si è adoperato emanando una apposita legge speciale sulla salvaguardia delle due città, che attualmente risultano consolidate dopo ingenti lavori di protezione idrogeologica.
Il convegno viene preceduto da una visita guidata, che si terrà la mattina, al “Museo geologico e delle frane” di Civita, a cura della Associazione GeoTeverina. Nella stessa mattina si prevede una visita guidata alle aree franose che circondano il Colle di Civita (Mercatello, ecc.), a cura di ISPRA, Servizio Geologico d’Italia.
Si prevede di pubblicare gli ATTI del Convegno come Supplemento in formato pdf alla rivista trimestrale della SIGEA “Geologia dell’Ambiente”, liberamente scaricabili (vedasi precedenti in www.sigeaweb.it, Sezione PUBBLICAZIONI/Supplementi)
L’idea di realizzare questo incontro di studio ma anche di divulgazione scientifica, propugnata da Gaia Pallottino e Giuseppe Gisotti, nasce dalla considerazione dei risultati dei vari interventi di protezione idrogeologica effettuati negli ultimi anni (recentemente si sta manifestando in tutta la sua gravità la frana di Mercatello, alle porte del borgo) per porre un freno al degrado di Civita di Bagnoregio, la “città che muore”.
Si tratterebbe di eseguire una serie di attività nel seguito accennate (ma che devono trovare la risposta dagli studiosi chiamati a conferire in questo convegno):
a) verificare la necessità di effettuare studi geologico-tecnici, idrogeologici, geomorfologici, pedologici, vegetazionali, sul colle e sul bacino calanchivo di Civita, laddove alcuni aspetti non siano stati ancora esplorati a sufficienza, in modo da potere preparare, sulla base dei risultati, un progetto di risanamento che tenga conto dei vari fattori in gioco; tale progetto onnicomprensivo sembra che non sia stato effettuato in passato, in quanto i vari problemi sono stati esaminati separatamente e non in una visione d’insieme;
b) prendere come esempio i lavori di consolidamento di centri urbani la cui situazione geologico-tecnica e geomorfologica è molto simile a quella di Civita, come Todi, Orvieto, e altri centri urbani della Basilicata, realizzati da qualche tempo, che hanno dato esiti soddisfacenti; altri esempi da prendere in considerazione, a proposito della stabilizzazione dei bacini calanchivi, sono quelli San Marino, Reggio Emilia, o quello più antico di Brisighella, per non parlare di quelli della Basilicata;
c) nell’attesa dei risultati di un studio realizzato secondo i criteri sopra espressi, del relativo progetto e delle opere di bonifica conseguenti, realizzare appena possibile interventi cantierabili allo scopo di almeno rallentare i rapidi processi geodinamici in atto; importante è a questo riguardo la problematica del deflusso dell’acqua nei riguardi della stabilità geomeccanica, con particolare riguardo alle acque pluviali e alle fognature, che interessano sia la placca rigida che le argille plastiche.
Viene subito alla mente il processo decisionale che si è attuato a proposito di alcune situazioni analoghe a questa, per esempio quelle relative a Orvieto e a Todi, dove lo Stato si è adoperato emanando una apposita legge speciale sulla salvaguardia delle due città, che attualmente risultano consolidate dopo ingenti lavori di protezione idrogeologica.
Il convegno viene preceduto da una visita guidata, che si terrà la mattina, al “Museo geologico e delle frane” di Civita, a cura della Associazione GeoTeverina. Nella stessa mattina si prevede una visita guidata alle aree franose che circondano il Colle di Civita (Mercatello, ecc.), a cura di ISPRA, Servizio Geologico d’Italia.
Si prevede di pubblicare gli ATTI del Convegno come Supplemento in formato pdf alla rivista trimestrale della SIGEA “Geologia dell’Ambiente”, liberamente scaricabili (vedasi precedenti in www.sigeaweb.it, Sezione PUBBLICAZIONI/Supplementi)