Post in evidenza

 

16 maggio 2015

No Autostrada Tirrenica Si Maremma e Aurelia Sicure!!!!

No Autostrada Tirrenica Si Maremma e Aurelia Sicure!!!!
DOPO LE BOMBE D’’ACQUA LA BOMBA D’’ASFALTO
INCONTRO PUBBLICO ORGANIZZATO DAL COORDINAMENTO SÌ AURELIA PUBBLICA E SICURA NO ALL’AUTOSTRADA TIRRENICA

Pretendiamo che 'Aurelia venga ampliata dove serve e messa subito in sicurezza !!!

Auditorium Comunale, Orbetello (GR)
Sabato 16 Maggio - ore 16,00-19,00
Alti esponenti della politica, della burocrazia, dell’industria e della finanza si adoperano per la costruzione
dell’autostrada tirrenica. Molti, troppi di essi, sono inquisiti dalla magistratura per mancanze gravi.
Non lasciamo che la speculazione distrugga la Maremma, la sua bellezza, il suo territorio e la sua economia.
Diciamo NO all’autostrada tirrenica.
Chiediamo invece l’Aurelia sicura subito, più sviluppo
dell’agricoltura, del turismo e del commercio.

Italia Nostra, Colli e Laguna, Fai, WWF., Legambiente, Coordinamento Dei Comitati Della
Provincia  di Grosseto, Comitato Cittadini  Area Fiorentina, Comitato NO SAT, Comitato NO
Autostrada Tarquinia, Gruppo Salviamo Le Pinete, Comitato NO Corridoio Roma-Latina,
SEL,Movimento 5 stelle, PD Area Civati, Rifondazione  Comunista.

11 maggio 2015

TUSCANIA E ORVIETO ALLEATE CONTRO L'EOLICO SELVAGGIO

TUSCANIA E ORVIETO ALLEATE CONTRO L'EOLICO SELVAGGIO

08/05/2015 : 12:18
(NewTuscia) – TUSCANIA - A Tuscania e a Orvieto è imminente il rischio che si realizzino due progetti di impianti eolici inaccettabili perché troppo invasivi e collocati nel posto sbagliato. I progetti eolici che impegneranno le prospettive intorno alla chiesa di san Pietro a Tuscania e il Duomo di Orvieto minacciano di stravolgere paesaggi pregiati, alterandone fortemente la percezione sociale e compromettendone la bellezza e il paesaggio che le circonda. Le due chiese sono capolavori identitari della storia e della cultura del nostro Paese.
Tra le conseguenze inevitabili, ci sarebbe anche il prevedibile e irreparabile danno che l'alterazione del paesaggio comporterebbe all'attrattività culturale e turistica delle due aree che in essa hanno avuto sinora un importantissimo fattore di sviluppo economico. Troppi e troppo gravi sono le conseguenze negative di questi progetti perché il Mibact e le Regioni Lazio e Umbria, e tutti coloro che hanno a cuore le meraviglie del territorio italiano, non facciano quanto necessario per annullarne la realizzazione.
A Tuscania e a Orvieto non è in discussione il tema degli impianti eolici in quanto tali, bensì un grave esempio di mancata armonizzazione tra le tutele che derivano dagli articoli 9 e 32 della Costituzione. I casi di Tuscania e Orvieto rimandano senz'altro alla necessità di una più ampia riflessione sulla normativa di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio italiano, troppo spesso disattesa.
Esiste tuttavia un
'emergenza qui e ora, un rischio concreto e imminente corso da due dei luoghi più belli d'Italia, che va affrontato e risolto con urgenza anche in nome della Costituzione italiana, della Convenzione Europea del Paesaggio e dell'importanza che il paesaggio storico-artistico riveste nella dimensione identitaria di territori e comunità umane, riprendendo anche quanto richiamato dal sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni.
Le associazioni firmatarie, pur nella diversità delle posizioni sul tema delle energie rinnovabili, chiedono con forza che questi due progetti vengano bloccati. Sono progetti inopportuni, comunque li si voglia considerare, privi di rispetto per le radici della nostra cultura e della nostra storia.
Va ribadito chiaramente che l'unione delle associazioni su questo tema specifico non equivale a un cedimento dell'una o dell'altra parte riguardo alle valutazioni generali sul rapporto tra l'eolico industriale e i valori del paesaggio identitario.
Questo è il forte appello congiunto che viene lanciato al Mibact e alle Regioni Lazio e Umbria perché adottino gli strumenti necessari per impedire senza altro indugio i progetti eolici di Tuscania e Orvieto, salvando l'identità di questi splendidi luoghi. Chiediamo che finalmente il Paese si doti di strumenti normativi certi per regolare il rapporto tra impianti per le energie rinnovabili e il territorio, in modo che le vicende di Tuscania e Orvieto siano l
'occasione per trovare finalmente l'auspicabile e giusta conciliazione tra le preziose esigenze del paesaggio e della biodiversità e le preoccupazioni altrettanto legittime riguardanti la questione climatica.

Le associazioni Amici della TerraAssoTuscaniaCTSComitato per la BellezzaFAIItalia NostraLegambienteLipu-BirdLife ItaliaMountain WildernessPro-NaturaForum Salviamo il PaesaggioTouring Club ItalianoWWF.
Ufficio stampa Legambiente: tel.06.86268376 - 53 - 99 / 349.0597187 m.dominici@legambiente.it
Ufficio stampa Italia Nostra: tel.335.1282864 mariagrazia.vernuccio@gmail.com
Al link 
http://www.italianostra.org/?p=41563 trovate la cartella stampa completa 

02 maggio 2015

STRUTTURA/STATUTO/REGOLAMENTI

STRUTTURA/STATUTO/REGOLAMENTI:

I NOSTRI TEMI

I NOSTRI TEMI:

NOTIZIE DAL TERRITORIO

NOTIZIE DAL TERRITORIO:

CONVENZIONI - Lazio

CONVENZIONI:

APPELLI/PETIZIONI



APPELLI:





PARTECIPA/FIRMA I NOSTRI APPELLI




PARTECIPA/FIRMA I NOSTRI APPELLI:


http://www.italianostra.org/?page_id=61


_________________________________________________________________________________


Tuteliamo le persone che vivono nelle zone agricole da Pesticidi e Diserbanti

Tuteliamo le persone che vivono nelle zone agricole da Pesticidi e Diserbanti

Perché è importante

Art. 32 della Costituzione Italiana: “La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività…”


E’ ormai chiaro e scientificamente provato che l’esposizione ad alcuni pesticidi è associata a diverse forme di tumore, malattie neurogenerative e malattie neonatali. Numerosi dati suggeriscono inoltre che alcune di queste sostanze potrebbero danneggiare il sistema ormonale, il sistema immunitario e quello nervoso. Il principale mezzo di esposizione è l’alimentazione ma gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono in aree rurali dove si pratica l’agricoltura intensiva, sono i più colpiti dall’uso di pesticidi. Attualmente dalle normative vigenti, sono esplicitamente vietati solo i trattamenti in prossimità dei pozzi, mentre vi è un vuoto normativo per quanto riguarda i trattamenti in prossimità di abitazioni e giardini, eccetto sporadici regolamenti comunali che ovviamente valgono solo sul territorio del Comune che li ha emanati. E’ necessario che si introduca invece urgentemente una specifica normativa in caso di utilizzo di prodotti fitosanitari al fine di tutelare la salute di tutti e principalmente:
- rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica;
obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano depositarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano all’aperto) edesposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.
- regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda la costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse l’unica possibilità per accedere al fondo.
- introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e una pesante multa).
Come si evince anche dall’ultimo rapporto di Greenpeace, “Tossico come un pesticida”, i danni arrecati e arrecabili alla popolazione a causa di queste pericolose sostanze chimiche, sono gravissimi. Basterebbe comunque anche solo considerare il noto Principio di precauzione, vigente nell’ordinamento in forza dell’articolo 174 del Trattato UE, secondo il quale, al fine di garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o l’ambiente, è necessaria l’adozione o l’imposizione di determinate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali è ipotizzabile soltanto una situazione di rischio, e non è invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del rischio in pericolo.
La salute è un nostro diritto, sancito dalla Costituzione italiana…difendiamolo!

FIRMA: https://secure.avaaz.org/it/petition/petition_55b5ef34c8650/?copy